Prenotare un esame diagnostico fondamentale come l’Ecocolordoppler, a Cassino, sta diventando un percorso ad ostacoli. Le segnalazioni dei cittadini si moltiplicano: attraverso il Servizio Sanitario Nazionale, i primi appuntamenti disponibili vengono assegnati dopo 5, 6 o addirittura 8 mesi.
Un’attesa che rischia di trasformarsi da semplice disagio a problema sanitario concreto. L’Ecocolordoppler, infatti, non è un esame “di routine”: viene richiesto per monitorare patologie cardiovascolari, valutare la circolazione arteriosa e venosa, diagnosticare trombosi, insufficienza venosa, aneurismi e molte altre condizioni che necessitano di tempi rapidi.
Perché si aspetta così tanto? Le cause possono essere diverse, è un quesito che rivolgiamo alle istituzioni.
Il risultato è un sistema che, nella pratica, costringe il cittadino a due alternative:
- attendere anche 8 mesi, con potenziali rischi clinici;
- rivolgersi al privato, sostenendo costi non indifferenti.
Le testimonianze:
Diversi utenti segnalano che, al momento della prenotazione tramite CUP, non esistono disponibilità a breve termine e che le date proposte “scivolano” molto in avanti, generando frustrazione e timori.
Perché questo tema riguarda tutti.
Non si tratta solo di un problema sanitario, ma anche sociale ed economico: chi non può permettersi una prestazione privata rimane penalizzato.
Una sanità territoriale efficiente deve garantire tempi accettabili soprattutto per gli esami diagnostici che possono cambiare radicalmente l’esito di un percorso clinico.
Silvio Persechino – Presidente
Massimiliano Evangelista – Responsabile comunicazione

