Oggi a San Giorgio a Liri per dire NO alla cava d’argilla in località Morelle

Una mobilitazione civile per l’ambiente e per il futuro del nostro territorio

Questa mattina abbiamo partecipato alla consegna di circa 400 firme al Comune di San Giorgio a Liri per dire un chiaro e forte NO alla realizzazione di una cava d’argilla in località Morelle. Un’iniziativa nata dal basso, promossa da cittadini, associazioni e attivisti sensibili al tema della tutela ambientale, che ha raccolto un ampio consenso nella popolazione locale e nei comuni limitrofi.

In un momento storico in cui il cambiamento climatico ci mette di fronte a conseguenze sempre più evidenti e dolorose, non possiamo più permettere lo sfruttamento indiscriminato del nostro territorio. È tempo di dire basta. Basta alle attività estrattive che devastano colline, inquinano le falde acquifere, compromettono la salute dei cittadini e mettono a rischio la biodiversità.

Il comitato per la liberazione dei diritti dei cittadini e la restaurazione dei doveri delle istituzioni con Massimiliano Evangelista e Daniele Della Rosa, insieme agli amici di Legambiente, cittadini di San Giorgio a Liri, Cassino, Vallemaio e il consigliere comunale di Vallemaio, Rocco Di Mambro, abbiamo consegnato la petizione alle autorità comunali, chiedendo l’immediata sospensione di ogni progetto estrattivo.

Questa è solo una delle molte azioni intraprese per difendere la nostra terra. La partecipazione e la determinazione delle persone oggi presenti dimostrano che un’alternativa è possibile, se la comunità si unisce e fa sentire la propria voce.

Il testo della petizione:

NO A NUOVE ATTIVITA’ ESTRATTIVE NEL COMUNE DI SAN GIORGIO A LIRI, NO ALLA DEVASTAZIONE DEL TERRITORIO, SI AL RIPRISTINO AMBIENTALE DELLE CAVE DISMESSE
Al Sindaco di San Giorgio a Liri,
Ai Consiglieri Comunali,

I sottoscritti cittadini di San Giorgio a Liri in collaborazione con il Circolo Legambiente di Frosinone, consapevoli dell’importanza della salvaguardia ambientale del territorio, avendo appreso da voci precise e circostanziate circolanti ormai da alcuni mesi di un progetto per la realizzazione di una cava d’argilla in località Morelle, si rivolgono a Lei e al Consiglio Comunale affinché non venga concessa alcuna benestare a iniziative come quella ventilata, che pregiudicherebbe in maniera probabilmente irreversibile l’integrità delle colline nonché il loro valore paesaggistico. Chiedono altresì che l’Amministrazione del Comune di San Giorgio a Liri manifesti fermamente la sua contrarietà verso nuovi progetti di attività estrattive nel territorio, e si attivi nelle sedi opportune affinché i processi autorizzativi che saranno eventualmente avviati si concludano con un diniego totale e definitivo.

Dobbiamo ricordare che il nostro territorio già soffre dell’impatto ambientale derivante dalle cave già presenti. Peraltro, alcune di esse risultano ormai dismesse da anni, senza che ci sia provveduto alle necessarie attività di ripristino previste dalla normativa vigente.

Sono ben note le criticità ambientali connesse alle attività estrattive, che sono fonte di rischi per la vivibilità delle aree interessate e di insalubrità per le persone. Le principali di esse sono riassunte di seguito.

  • In primo luogo, la dilavazione del terreno nelle aree di cava operata dalle acque meteoriche è fonte di imbrattamento di ruscelli e torrenti a valle con conseguenze dannose alla vita acquatica. Inoltre, i sedimenti dilavati in acque di cava possono contenere sostanze inquinanti quali idrocarburi, grassi o oli minerali, tensioattivi, impiegate negli scavi o derivanti dalla lavorazioni dei materiali estratti o dal traffico di cantiere.
  • In secondo luogo, le attività connesse con comportamenti compromettere l’integrità delle falde acquifere sotterranee con il rischio di inquinamento causato dalla presenza di contaminanti idrovolatili.
  • In terzo luogo, il meccanismo di emissione atmosferica di polveri prodotte nelle fasi di scavo, lavorazione e trasporto dei materiali estratti sono causa di inquinamento con impatti sanitari a carico dei residenti, nonché di imbrattamento diffuso.
  • Un ulteriore fattore di disturbo è originato dai rumori e le vibrazioni provocate dai mezzi meccanici di escavazione e dai mezzi per il trasporto del materiale estratto.
  • Infine, la gestione non corretta dei rifiuti prodotti dall’attività di cava, in particolare dei fanghi di decantazione, è anch’essa fonte di inquinamento diffuso e danno paesaggistico.

Per tutte le ragioni suesposte, i sottoscritti cittadini fanno appello alla Sua sensibilità e autorevolezza, e confidano in una Sua azione decisa per scongiurare ulteriori scempi ambientali nelle nostre amate colline. Chiedono inoltre che si proceda senza indugio con le azioni necessarie finalizzate al ripristino ambientale delle cave di calcare dismesse presenti nel territorio comunale.

Disservizio telefonico cronico a Sant’Angelo in Theodice: parte l’azione legale

azione legale

Sono passati quasi 30 giorni dal 6 giugno 2025, quando 19 linee telefoniche fisse si sono spente a Sant’Angelo in Theodice (Cassino) e in alcune zone limitrofe. Da allora, nessun intervento concreto è stato effettuato da Telecom Italia, nonostante PEC, solleciti e segnalazioni da parte dei cittadini e del Comitato locale.

Nel frattempo, anziani, disabili, famiglie e attività restano completamente isolate, privi di un servizio essenziale. La situazione è particolarmente grave per le persone con disabilità al 100%, che dipendono dalla linea telefonica per motivi sanitari e di sicurezza.

Per questo, i cittadini del Comitato hanno deciso di avviare un’azione legale collettiva con il supporto dell’Avv. Federica Avolio, professionista specializzata in tutela dei consumatori .

Chiunque stia subendo il disservizio può unirsi all’iniziativa legale per chiedere:

  • il ripristino immediato del servizio;
  • un risarcimento per i danni subiti;

Per aderire è possibile contattare il Comitato attraverso i canali ufficiali ( [email protected] ). È il momento di far valere i propri diritti.

È online “Dillo al Comitato – Malasanità”: la rubrica dedicata alle segnalazioni dei cittadini

diritti negati

Il Comitato per la Liberazione dei Diritti dei Cittadini ha lanciato una nuova iniziativa per dare voce a chi si scontra ogni giorno con i disservizi del sistema sanitario pubblico: è online la rubrica “Dillo al Comitato – Malasanità”.

Attraverso questa sezione, pubblicheremo le vostre testimonianze anonime, esperienze e segnalazioni legate alla malasanità: ritardi nelle visite, prenotazioni impossibili, trattamenti inadeguati, disservizi nei pronto soccorso e molto altro.

➡️ Puoi consultare la rubrica qui: https://www.diritticittadini.it/category/sanita/malasanita/

💬 Hai qualcosa da segnalare? Scrivici tramite il nostro sito su questa pagina https://www.diritticittadini.it/contatti/ o invia un’email a [email protected].

Il Comitato si farà portavoce delle istanze dei cittadini presso le autorità competenti.

Non rimanere in silenzio. Dillo al Comitato!

Senza linea da oltre 20 giorni: Sant’Angelo in Theodice isolata dal 6 giugno

connettività

Sant’Angelo in Theodice, piccola ma attiva frazione di Cassino (FR), è senza servizio telefonico dal 6 giugno 2025. Oltre 19 utenze fisse risultano mute, inaccessibili in entrata e uscita. Un blackout delle comunicazioni che riguarda famiglie, attività commerciali e – fatto ancora più allarmante – persone disabili al 100%.

A oltre venti giorni dal guasto, Telecom Italia non ha ancora ripristinato le linee, la data prevista per il ripristino è il 7 luglio, inaccettabile. Le persone coinvolte sono esasperate: molti anziani e invalidi non possono contattare medici, ricevere assistenza o effettuare chiamate d’emergenza.

Il Comitato civico locale, con l’appoggio di cittadini e associazioni, ha inviato una PEC di sollecito a Telecom e sta preparando una segnalazione all’AGCOM. Il diritto alla comunicazione – soprattutto per i più fragili – non può essere ignorato.

È il momento di agire. Chiediamo a Telecom di assumersi le proprie responsabilità e di ripristinare il servizio immediatamente.

Iniziati i lavori su Via Filaro: un passo avanti per la sicurezza e la dignità del territorio

Il Comitato per la Liberazione dei diritti dei cittadini e la Restaurazione dei doveri delle istituzioni desidera condividere con la cittadinanza una notizia positiva: sono ufficialmente iniziati i lavori di rifacimento di Via Filaro, a Sant’Angelo in Theodice, da parte della Provincia di Frosinone.

Dopo le nostre numerose segnalazioni e l’invio di una PEC ufficiale alle istituzioni, siamo felici di constatare che le criticità da noi denunciate sono state prese sul serio. La carreggiata, soggetta a buche, avvallamenti e mancanza di sicurezza, rappresentava un grave rischio per la circolazione, soprattutto in orari serali e in condizioni meteo avverse.

Silvio Persechino – Presidente del comitato

Ringraziamo il Presidente della Provincia, Luca Di Stefano, e tutto lo staff dell’amministrazione provinciale, per aver dato ascolto alla nostra richiesta e per aver attivato le procedure necessarie affinché i lavori partissero nel più breve tempo possibile.

Dott. Giuseppe Bosco – Fra i fondatori del comitato

Questo intervento rappresenta una vittoria del dialogo e della partecipazione civica: quando i cittadini si organizzano e fanno sentire la propria voce, le istituzioni rispondono.

Massimiliano Evangelista – Responsabile comunicazione comitato

Continueremo a vigilare sul rispetto dei tempi e sulla qualità dei lavori, perché il nostro impegno non si ferma qui.

I lavori in corso:

Sanità nel Basso Lazio: un diritto negato?

diritti negati

Nel nostro territorio, accedere ai servizi sanitari pubblici è diventato un percorso a ostacoli. Prenotazioni annullate, liste d’attesa infinite, visite specialistiche disponibili dopo mesi o addirittura anni.

Ma i cittadini del Basso Lazio sono forse cittadini di serie B?

Migliaia di persone si vedono costrette a rinunciare alle cure o a pagare di tasca propria per ricevere assistenza. Una situazione inaccettabile che mette a rischio la salute pubblica e mina i principi fondamentali della nostra Costituzione.

È ora di dire basta. Serve un’azione immediata delle istituzioni per garantire a tutti il diritto alla salute.

Sollecito alla Provincia: a che punto sono i lavori per Via Filaro?

Il nostro Comitato ha inviato una nuova PEC al Presidente della Provincia di Frosinone per chiedere aggiornamenti concreti in merito ai lavori di sistemazione e messa in sicurezza di Via Filaro, a Cassino.

Dopo la nostra richiesta iniziale, accolta con disponibilità dall’Ente provinciale, abbiamo constatato solo qualche intervento di riparazione superficiale. Tuttavia, la strada presenta ancora ampi tratti danneggiati e pericolosi, e non ci è stata comunicata alcuna pianificazione ufficiale di lavori più strutturali.

📎 Abbiamo allegato alla PEC alcune fotografie che documentano lo stato attuale della strada.
📬 Nell’attesa di un riscontro, ribadiamo il nostro impegno nel monitorare la situazione e nel rappresentare i diritti e la sicurezza dei cittadini.

➡️ Leggi la richiesta inviata:
www.diritticittadini.it/strade/richiesta-di-intervento-urgente-per-la-sistemazione-e-messa-in-sicurezza-di-via-filaro

➡️ La risposta della Provincia:
www.diritticittadini.it/strade/via-filaro-la-provincia-accoglie-la-richiesta-del-comitato

Fibra ottica assente in località Giunture: il Comitato scrive al Comune per chiedere un intervento urgente

connettività

Il Comitato per la Liberazione dei Diritti dei Cittadini ha inviato oggi una PEC ufficiale al Comune di Sant’Apollinare(FR) per segnalare l’assenza della fibra ottica nella zona Giunture, dove attualmente non è prevista alcuna copertura infrastrutturale.

In un’epoca in cui il diritto all’accesso a internet veloce è fondamentale per lavorare, studiare, comunicare e usufruire di servizi pubblici digitali, lasciare un’intera area scollegata significa penalizzare famiglie, studenti e attività locali.

Abbiamo chiesto che l’Amministrazione si attivi presso le autorità competenti per garantire pari diritti digitali a tutti i cittadini. La fibra non è un lusso: è un servizio essenziale.

Invitiamo la cittadinanza a unirsi alla nostra richiesta e a segnalare disagi simili scrivendoci o partecipando alle prossime iniziative del Comitato.

Silvio Persechino

Massimiliano Evangelista

SAN GIORGIO A LIRI: NO ALLA CAVA D’ARGILLA, I CITTADINI SI MOBILITANO PER DIFENDERE IL TERRITORIO

consorzio bonifica

San Giorgio a Liri, 1/04/2025 – Il “Comitato per la Liberazione dei Diritti dei Cittadini e la Restaurazione dei Doveri delle Istituzioni” lancia un appello alla cittadinanza per impedire l’apertura di una cava d’argilla in località Morelle. Il progetto, che prevede lo sfruttamento di circa cinquanta ettari di terreno, desta forte preoccupazione tra i residenti, preoccupati per il devastante impatto ambientale e sociale che potrebbe derivarne.

Perché dire NO alla cava?

  • Distruzione del paesaggio e dell’ambiente: La cava comprometterebbe irrimediabilmente il paesaggio naturale e le aree agricole circostanti, incidendo negativamente sull’ecosistema locale.
  • Inquinamento e disagi: Il progetto comporterebbe un aumento significativo dell’inquinamento acustico e atmosferico, con il rischio di contaminazione delle falde acquifere e danni alla biodiversità della zona.
  • Sicurezza stradale a rischio: L’intensificarsi del traffico pesante sulla viabilità locale minaccerebbe la sicurezza dei cittadini e la qualità della vita nella comunità.
  • Mancanza di trasparenza: Ad oggi, non sono stati resi pubblici i dettagli dello studio di impatto ambientale né sono stati coinvolti i cittadini nei processi decisionali.

Vincoli di protezione dell’area

Dall’analisi della documentazione della zona, cartografica e tecnica disponibile, emergono diversi elementi critici:

  • Vincoli paesaggistici e ambientali: l’area è soggetta a restrizioni legate alla tutela del paesaggio e delle risorse naturali. Zone marcate in giallo e verde indicano la presenza di vincoli agricoli e ambientali che potrebbero ostacolare la realizzazione della cava.
  • Presenza di corsi d’acqua e falde acquifere: Le aree circostanti risultano caratterizzate da elementi idrici, che potrebbero essere a rischio di contaminazione a causa delle operazioni estrattive.
  • Classificazioni urbanistiche restrittive: Secondo la tabella tecnica allegata, alcune porzioni della zona in oggetto sono sottoposte a regolamentazioni specifiche che ne limitano l’uso industriale.

Questi elementi rafforzano la necessità di una verifica approfondita da parte delle istituzioni e di un confronto trasparente con la cittadinanza prima di procedere con qualsiasi autorizzazione.

Appello dei cittadini e di Legambiente

I sottoscritti cittadini di San Giorgio a Liri, in collaborazione con il Circolo Legambiente di Frosinone, consapevoli dell’importanza della salvaguardia ambientale del territorio, avendo appreso da voci precise e circostanziate circolanti da alcuni mesi di un progetto per la realizzazione di una cava d’argilla in Località Morelle, si rivolgono al Sindaco e al Consiglio Comunale affinché non venga concesso alcun benestare a iniziative come quella ventilata, che pregiudicherebbero in maniera probabilmente irreversibile l’integrità delle nostre colline e il loro valore paesaggistico.

Chiedono altresì che l’Amministrazione del Comune di San Giorgio a Liri manifesti fermamente la sua contrarietà verso nuovi progetti di attività estrattive nel territorio comunale e si attivi nelle sedi opportune affinché i processi autorizzativi che saranno eventualmente avviati si concludano con un diniego totale e definitivo.

Dobbiamo ricordare che il nostro territorio già soffre dell’impatto ambientale derivante dalle cave già presenti. Peraltro, alcune di esse risultano ormai dismesse da anni, senza che si sia provveduto alle necessarie attività di ripristino previste dalla normativa vigente.

Le principali criticità ambientali delle cave

Le attività estrattive comportano impatti significativi, tra cui:

  • Dilavazione del terreno: Le acque meteoriche portano a intorbidimento di ruscelli e torrenti, con conseguenti danni alla vita acquatica. I sedimenti possono contenere sostanze inquinanti come idrocarburi, metalli e tensioattivi, dannosi per l’ambiente.
  • Compromissione delle falde acquifere: L’attività estrattiva può alterare l’equilibrio idrico sotterraneo, esponendolo a contaminazioni pericolose.
  • Inquinamento atmosferico: Le polveri prodotte durante scavi, lavorazioni e trasporti rappresentano un rischio sanitario documentato per i lavoratori e per i residenti.
  • Rumore e vibrazioni: I mezzi meccanici di escavazione e il trasporto dei materiali causano disturbi costanti alla popolazione locale.
  • Gestione dei rifiuti di cava: Fanghi di decantazione e altri scarti non gestiti correttamente aggravano il degrado ambientale e paesaggistico.

Per tutte queste ragioni, i sottoscritti cittadini fanno appello alla sensibilità e autorevolezza delle istituzioni, chiedendo un’azione decisa per scongiurare ulteriori scempi ambientali nelle nostre amate colline. Chiediamo inoltre che si proceda senza indugio con le azioni necessarie per il ripristino ambientale delle cave di calcare dismesse presenti nel territorio comunale.

Unisciti alla mobilitazione!

Chiediamo al Sindaco di San Giorgio a Liri, all’Assessore all’Ambiente della Regione Lazio e a tutte le istituzioni competenti di garantire massima trasparenza sul progetto e di coinvolgere la cittadinanza in una consultazione pubblica. È inaccettabile che scelte così impattanti vengano calate dall’alto senza ascoltare la voce della popolazione.

Il Comitato invita tutti i cittadini a firmare la petizione ENTRO IL 10 APRILE per impedire la realizzazione della cava e difendere il diritto a un ambiente sano e vivibile.

Per aderire alla petizione, contattare entro il 10 aprile:

  • Della Rosa D.
  • oppure scrivere via email a [email protected]
  • oppure scrivere sui nostri canali social

Difendiamo insieme San Giorgio a Liri! Ogni firma conta, ogni voce è importante!

Comitato per la Liberazione dei Diritti dei Cittadini e la Restaurazione dei Doveri delle Istituzioni

Silvio Persechino
Massimiliano Evangelista
D. Della Rosa

Rincari retroattivi delle tariffe del servizio Irriguo del Consorzio di Bonifica del cassinate: inaccettabili le conclusioni della nota congiunta del commissario straordinario Ricci e dell’assessore regionale Righini.

irrigazione

Il Comitato per la Liberazione dei Diritti dei Cittadini e la Restaurazione dei Doveri delle Istituzioni esprime profondo dissenso e sdegno per le nota congiunta “Al Consorzio Valle del Liri tariffe tra le più basse del Lazio” del 21 marzo del commissario straordinario del consorzio di Bonifica cassinate, Sonia Ricci, e dell’assessore regionale al Bilancio, all’Agricoltura e Sovranità Alimentare, Giancarlo Righini.

Tale nota ignora completamente la realtà vissuta da centinaia di cittadini nonché dagli agricoltori
del territorio che si sono visti recapitare Avvisi di Pagamento con rincari retroattivi e inattesi dopo aver usufruito del servizio irriguo e dopo aver venduto e consumato i propri raccolti, con effetti devastanti sulla pianificazione economica aziendale e con un impatto disastroso sugli utenti privati che non traggono alcun ricavo economico dalla coltivazione della terra per tradizione familiare.

Un rincaro motivato con “spese energetiche impreviste” che viene comunicato nella Deliberazione n. 206 del 29/11/2024 e non in una nota di variazione di un ruolo emesso a priori della domanda irrigua.

A rendere ancor più devastante l’azione compiuta dai Dirigenti del Consorzio vi è l’entità del rincaro, stimato nella misura del 50% rispetto al ruolo irriguo 2023.

Il caso del 2024 è emblematico: la previsione del bilancio 2024 prevedeva una spesa per i ruoli irrigui pari a € 3.700.000 ma non  veniva parimenti emesso un ruolo irriguo.
In sede di rincaro l’Ente comunicava che per le spese energetiche la spesa per la materia energia erano lievitate di circa € 600.000, cifre che dovevano essere coperte dalle entrate delle cartelle di pagamento degli utenti che hanno richiesto il servizio.

Non appena ricevute le prime bollette, privati e professionisti si sono affidati ai loro Amministratori e alcuni hanno sposato la problematica portando centinaia di trattori in corteo dinanzi la sede consortile di Pontecorvo.
Gli stessi hanno parimenti inviato ricorsi in autotutela all’Ufficio protocollo del Consorzio ma le stesse non hanno mai avuto un riscontro.

In data 27/12/2024 una delegazioni di agricoltori con alcuni Amministratori locali incontravano la Commissaria Sonia Ricci in quel di Pontecorvo e la stessa ribadiva l’irrevocabilità della decisione presa.

Seguivano convocazioni della Consulta dei sindaci, incontri in Regione senza un nulla di fatto nonostante diverse testate giornalistiche continuamente riportavano l’attenzione da parte di chi di dovere alla problematica.

Il Consorzio è un ente pubblico che per legge dovrebbe  promuovere lo sviluppo dell’agricoltura ma ci si domanda come si possa praticare agricoltura in un’epoca di rincari generali seguiti anche da imposizioni retroattive.

Gli agricoltori lamentano costi elevati a fronte di una finestra irrigua di appena 5 mesi e che proprio nell’anno 2024 per far fronte alla sostituzione di numerosi idranti su molte linee idrauliche con idranti muniti di apparecchiatura di misurazioni, hanno comportato ritardi di apertura delle condotte anche di 45 giorni.

Su talune altre linee idrauliche come per la zona di Pontecorvo veniva dichiarato espressamente carenza della risorsa idrica e problemi di pressione.

Quindi ci si chiede come mai i costi energetici abbiano sortito un così elevato rialzo anche in presenza di un dato indiscutibile offerto da Arera che per l’annualità 2024 venivano mantenuti stabili e in netta discesa rispetto al 2023.

Silvio Perserchino

Massimiliano Evangelista

Edoardo Martone