Rincari retroattivi delle tariffe del servizio Irriguo del Consorzio di Bonifica del cassinate: inaccettabili le conclusioni della nota congiunta del commissario straordinario Ricci e dell’assessore regionale Righini.

irrigazione

Il Comitato per la Liberazione dei Diritti dei Cittadini e la Restaurazione dei Doveri delle Istituzioni esprime profondo dissenso e sdegno per le nota congiunta “Al Consorzio Valle del Liri tariffe tra le più basse del Lazio” del 21 marzo del commissario straordinario del consorzio di Bonifica cassinate, Sonia Ricci, e dell’assessore regionale al Bilancio, all’Agricoltura e Sovranità Alimentare, Giancarlo Righini.

Tale nota ignora completamente la realtà vissuta da centinaia di cittadini nonché dagli agricoltori
del territorio che si sono visti recapitare Avvisi di Pagamento con rincari retroattivi e inattesi dopo aver usufruito del servizio irriguo e dopo aver venduto e consumato i propri raccolti, con effetti devastanti sulla pianificazione economica aziendale e con un impatto disastroso sugli utenti privati che non traggono alcun ricavo economico dalla coltivazione della terra per tradizione familiare.

Un rincaro motivato con “spese energetiche impreviste” che viene comunicato nella Deliberazione n. 206 del 29/11/2024 e non in una nota di variazione di un ruolo emesso a priori della domanda irrigua.

A rendere ancor più devastante l’azione compiuta dai Dirigenti del Consorzio vi è l’entità del rincaro, stimato nella misura del 50% rispetto al ruolo irriguo 2023.

Il caso del 2024 è emblematico: la previsione del bilancio 2024 prevedeva una spesa per i ruoli irrigui pari a € 3.700.000 ma non  veniva parimenti emesso un ruolo irriguo.
In sede di rincaro l’Ente comunicava che per le spese energetiche la spesa per la materia energia erano lievitate di circa € 600.000, cifre che dovevano essere coperte dalle entrate delle cartelle di pagamento degli utenti che hanno richiesto il servizio.

Non appena ricevute le prime bollette, privati e professionisti si sono affidati ai loro Amministratori e alcuni hanno sposato la problematica portando centinaia di trattori in corteo dinanzi la sede consortile di Pontecorvo.
Gli stessi hanno parimenti inviato ricorsi in autotutela all’Ufficio protocollo del Consorzio ma le stesse non hanno mai avuto un riscontro.

In data 27/12/2024 una delegazioni di agricoltori con alcuni Amministratori locali incontravano la Commissaria Sonia Ricci in quel di Pontecorvo e la stessa ribadiva l’irrevocabilità della decisione presa.

Seguivano convocazioni della Consulta dei sindaci, incontri in Regione senza un nulla di fatto nonostante diverse testate giornalistiche continuamente riportavano l’attenzione da parte di chi di dovere alla problematica.

Il Consorzio è un ente pubblico che per legge dovrebbe  promuovere lo sviluppo dell’agricoltura ma ci si domanda come si possa praticare agricoltura in un’epoca di rincari generali seguiti anche da imposizioni retroattive.

Gli agricoltori lamentano costi elevati a fronte di una finestra irrigua di appena 5 mesi e che proprio nell’anno 2024 per far fronte alla sostituzione di numerosi idranti su molte linee idrauliche con idranti muniti di apparecchiatura di misurazioni, hanno comportato ritardi di apertura delle condotte anche di 45 giorni.

Su talune altre linee idrauliche come per la zona di Pontecorvo veniva dichiarato espressamente carenza della risorsa idrica e problemi di pressione.

Quindi ci si chiede come mai i costi energetici abbiano sortito un così elevato rialzo anche in presenza di un dato indiscutibile offerto da Arera che per l’annualità 2024 venivano mantenuti stabili e in netta discesa rispetto al 2023.

Silvio Perserchino

Massimiliano Evangelista

Edoardo Martone

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